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Appello ai Comuni: nessuna discriminazione nell’erogazione degli aiuti per l’emergenza


 


 

In queste ore, molti Comuni italiani stanno decidendo sui criteri di ripartizione dei primi stanziamenti deliberati dal governo (ordinanza n.658 del 29.3.2020 pubblicata in GU il 30.3.2020) per incrementare il fondo di solidarietà comunale e contrastare le situazioni di bisogno createsi a seguito dell’emergenza Covid-19.

Alcuni Comuni hanno già deliberato, anche in Basilicata, escludendo di fatto tutti gli stranieri o in parte, soprattutto se privi di residenza o se irregolari, o, in altri casi, ammettendo al beneficio solo gli stranieri titolari di un permesso di soggiorno a tempo indeterminato.

Asgi, Avvocati per niente, Cgil Umbria, Caritas Ambrosiana e Action Aid hanno diffuso un appello nazionale rivolto a tutti i comuni d’Italia, per sottolineare che gli interventi straordinari devono essere rivolti a tutti coloro che hanno subito gli effetti dell’emergenza, indipendentemente dalla nazionalità, dal titolo di soggiorno, dalla durata della permanenza precedente sul territorio.

Lo stesso appello, sottoscritto da numerose associazioni a livello locale, è stato inviato anche a tutti i comuni della Basilicata.

In particolare, nell’appello, si fa rilevare ai comuni che, per quanto riguarda i titoli di soggiorno, numerose norme (artt. 2, 41 e 43 TU immigrazione, oltre a varie direttive UE) garantiscono la parità di trattamento con gli italiani nell’accesso alle prestazioni di assistenza sociale a tutti gli stranieri regolarmente soggiornanti, anche se titolari di un permesso di soggiorno per famiglia, lavoro o protezione internazionale; pertanto non è consentito ai Comuni operare distinzioni a seconda del titolo di soggiorno.

Quanto agli stranieri privi di titolo di soggiorno, va tenuto conto – senza voler considerare qui la evidente opportunità di un provvedimento di regolarizzazione – che in questa particolare situazione essi non hanno alcuna possibilità di lasciare il nostro paese stante il blocco della mobilità internazionale e l’indisponibilità dei paesi di origine a riammetterli nel territorio. Si tratta dunque di persone “irregolari”, ma di fatto costrette a restare nel nostro paese; e di persone che, a causa dell’emergenza, hanno dovuto abbandonare i loro precari lavori (rider, badante ecc.)  subendo le conseguenze più immediate e pesanti del blocco: non vi è dunque alcun motivo per escluderli dall’aiuto assegnato a titolo di “solidarietà alimentare”.

Infine, quanto al requisito della residenza nel Comune, lo stesso non deve essere considerato (né per gli italiani, né per gli stranieri) come residenza anagrafica, pena l’esclusione dei soggetti senza fissa dimora che sono anch’essi in condizione di particolare bisogno o dei richiedenti asilo che, in conseguenza dell’entrata in vigore del primo decreto sicurezza, non vengono iscritti all’anagrafe dalla maggior parte dei Comuni, pur avendo comunque diritto, ai sensi dell’art. 13 d.l. 113 convertito in l. 132/2018, ad accedere ai servizi erogati sul territorio.

 

Il virus non conosce confini e steccati: non ricreiamoli all’interno delle nostre comunità locali e valorizziamo invece il patrimonio di solidarietà e di coesione sociale che abbiamo sperimentato in queste settimane.

 

Associazioni firmatarie:

ASGI, AVVOCATI PER NIENTE, CGIL UMBRIA, CGIL LOMBARDIA, CARITAS AMBROSIANA, ACTION AID, NAGA, ARCI, MAURICE GLBTQ, Associazione La Kasbah, ANOLF Milano, Italiani Senza Cittadinanza, Liberi dalla violenza ODV (lista in aggiornamento continuo)

 

Associazioni firmatarie in Basilicata:

ASGI- Sezione Basilicata, ADU – Sezione Basilicata, APICOLF- FEDERCOLF- Basilicata, ARCI Basilicata, Associazione OPTI’ POBA’, Associazione TOLBA’, COALIZIONE CIVICA – Matera, Cooperativa sociale IL SICOMORO. FORUM regionale del TERZO SETTORE, Francesco GIUZIO – consigliere comunale Potenza - BASILICATA POSSIBILE, Fondazione CITTA’ DELLA PACE, UISP - regionale Basilicata, UISP - territoriale di Matera

 


 

In allegato la lettera inviata ai comuni

 

ALLEGATO

 

 
 
 
 
 
 
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