Oramai dimenticati dalle istituzioni, ricevono il contributo con
grave ritardo
Numeri marginali quello dei ragazzi in affidamento, per lo più si
tratta di sfortunati, minori rimasti orfani. Per questi bambini
l’attenzione dovrebbe essere scrupolosa, attenta, ed invece cosa si
fa? Quei quattro soldi che servono giusto per tirare avanti tra
l’acquisto di qualche quaderno, ed un paio di scarpe, da qualche
mese vengono erogati in grave ritardo: anziché pagare all’inizio del
mese si va oltre la metà. Ma la questione diventa perfida e meschina
se poi questi minori sono i figli di Annarosa Fontana barbaramente
uccisa 4 anni fa ed i suoi tre figli tutti minori, rimasti orfani,
affidati alla nonna. Oramai uno dei tre è maggiorenne ma per gli
altri due: una bimba di 10 anni ed un ragazzo di sedici, quel
contributo di 250 € al mese diventa una preziosa risorsa. Questi
ragazzi, vittime sussidiarie di stalking, sono rimasti soli e
trascurati, ma qualcuno non aveva detto che si sarebbe fatto di
tutto? che i ragazzi non sarebbero stati lasciati allo sbando? Che
la comunità si sarebbe fatta garante del futuro di questi bambini?
Promesse al vento tutto come da copione, qualche mese di attenzione
poi il silenzio. Ma questi ragazzi non sono i soli a subire questo
trattamento; ogni minore in affidamento percepisce la somma di 250 €
che vanno erogati mensilmente, di solito i mandati di pagamento
vengono inviati alla banca erogante i primi del mese. Negli ultimi
mesi la questione si è fatta tragica ad esempio il pagamento del
mese di settembre è stato effettuato il 23 ottobre, mentre quello
del mese di ottobre ad oggi non è stato ancora pagato e non verrà
pagato. La farsa è che queste piccole somme, denaro destinato alle
esigenze di ragazzi sfortunati, rientrano nel triste destino di
qualunque altra spesa, quello che la furba politica del nostro
territorio, falsamente attenta alle questioni sociali, mette tutto
nello stesso calderone. Questi soldi non possono essere erogati per
il rispetto del patto di stabilità, questa è la versione dei
contabili che palleggiano questa elemosina sull’asse di Regione
Basilicata e Comune di Matera. Qui, sui tristi numeri dei loro
bilanci, rientrano anche i fondi per gli orfani e si consuma il
dramma dei figli di nessuno, o meglio dei figliastri delle
istituzioni. Ma anche qui la politica regionale e comunale dimostra
una delicatezza senza pari, sembra assurdo che per rispettare il
patto di stabilità non si paghino le quote per l’affido dei minori.
La regione Basilicata prevede nel suo bilancio 660.000 € da
trasferire al comune di Matera per tale assistenza, ma sino ad oggi
non si è visto un solo centesimo rientrare nelle casse del Comune di
Matera. Dall’inizio dell’anno le somme sono state anticipate per
circa 400.000 €, ma oggi non ci sono più soldi, siamo in
assestamento di bilancio, si devono fare i conti, tra un
pignoramento e l’altro, insieme a spese folli e sperperi vari, la
correzione della manovra non permette nessuna uscita dalla
tesoreria. Allora che dire alle famiglie e associazioni che
attendono: se tutto va bene la retta di ottobre verrà pagata a
natale. Anche gli orfani si mettano in coda.
Adriano Pedicini Consigliere Comunale FI
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