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Terremoto - Oltre le risorse per la ricostruzione: al via gli stanziamenti per gli investimenti produttivi delle imprese nell'area colpita dal sisma. La prima tranche prevede un finanziamento di circa 23 milioni di euro per 187 imprese

Bologna – Ammontano a circa 23 milioni di euro le risorse che saranno stanziate per gli investimenti produttivi di 187 imprese nell’area colpita dal sisma. Nei giorni scorsi è stato approvato l’atto della graduatoria che avvia lo stanziamento della prima tranche di contributi (il 35% del totale realizzato) per l’anno 2013: si tratta di risorse europee “Por Fesr 2007-2013 Asse 2”.
Le richieste presentate sono 1.209: di queste ne sono state ammesse a istruttoria 1.197, delle quali 115 non sono state ammesse per vizi formali e 118 per il merito, le rimanenti 894 sono in graduatoria per il finanziamento.
Da questa prima tranche di finanziamenti, le 187 imprese destinatarie del contributo prevedono di realizzare circa 300 assunzioni e innescare investimenti per circa 70 milioni di euro.
«Il nostro obiettivo è quello di sostenere la voglia di reazione del territorio colpito, che è stata straordinaria. Tanti imprenditori, dopo lo choc iniziale, hanno reagito, investendo ancora di più oltre il terremoto e credendo fortemente nel rilancio. Noi vogliamo dare loro un acceleratore in più, e per questo, dopo questa prima parte di finanziamenti – sottolinea l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - stiamo lavorando per dare copertura a tutte le imprese in graduatoria. L’espansione e la riqualificazione produttiva delle piccole e media imprese è il segno di un sistema imprenditoriale che mette passione, talento e capacità di reazione: la Regione risponde a questi imprenditori sostenendo i loro sforzi».
Obiettivi e finalità
Il bando per gli investimenti produttivi è stato definito nell’ambito dell’Asse 2 della programmazione dei Fondi strutturali europei 2007-2013, le cui linee di finanziamento sono indirizzate all’innovazione tecnologica nell’area colpita dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012.
Obiettivo è sostenere “la ripresa e lo sviluppo del tessuto produttivo nell’area al  fine di garantirne elevati livelli di competitività e innovazione. A tal scopo il bando mira a favorire l’espansione e la riqualificazione produttiva delle piccole e medie imprese sostenendo gli investimenti e i processi di cambiamenti tecnologico e organizzativi e le loro ricadute positive sull’occupazione in termini durevoli e di qualità”. Dunque la finalità è il rilancio economico, non la ricostruzione né il  ripristino dei danni.
Destinatarie le piccole e medie imprese con sede legale e/o operativa nelle zone colpite dal sisma e fuori dai confini dell’area ma che vi intendano insediarsi. Il bando è aperto alle imprese di tutti i settori, escluse quelle che operano  nella lavorazione e prima commercializzazione di prodotti agricoli. Le Tipologie d’investimento che sono oggetto di concessione di contributi riguardano gli investimenti per: ampliamenti della capacità produttiva; nuove localizzazioni produttive; riqualificazione degli spazi dedicati alla produzione e/o commercializzazione; innovazione e ammodernamento tecnologico dei prodotti o processi produttivi, compreso il miglioramento dell’efficienza energetica o ambientale.
Le domande presentate
Le imprese che hanno presentato progetti sono state 1.209, per un valore degli investimenti previsti pari a 389 milioni di euro. Il loro fatturato complessivo ammonta a5 miliardi di euro e il numero di dipendenti è pari a 23.361 unità, rispettivamente il 20% del valore aggiunto e il 7,5% degli addetti dell’industria e dei servizi dell’area colpita dal sisma.
Le domande presentate per settore di attività economica hanno interessato prevalentemente la trasformazione industriale, 674 progetti (55,7% del totale) di cui 661 di imprese che operano nell’industria manifatturiera e 57 nelle costruzioni.
Le imprese della trasformazione industriale interessate hanno complessivamente un fatturato di 3 miliardi e 577 milioni di euro (il 70,5% del totale) e un numero di dipendenti pari a 17.705 (il 75,8% del totale). Gli investimenti previsti sono di 228 milioni (il 58,7% del totale).
Fra le attività manifatturiere, la richiesta di concessione di contributi si è concentrata prevalentemente nel settore metalmeccanico (331 domande, il 29% del totale) per un valore di investimenti previsti di 125 milioni di euro (il 32 % del totale). Fra le altre imprese manifatturiere sono interessate con 81 progetti le industrie del sistema moda (tessile, abbigliamento, prodotti in cuoio), l’industria alimentare e delle bevande (60 progetti), carta e stampa (61 progetti) e materie plastiche (51 progetti). Quest’ultima con un valore di investimenti previsti relativamente elevato (20 milioni di euro), che riflette oltre alle caratteristiche tecnologiche del settore gli effetti indotti dei processi di innovazione di prodotto e di processo del settore biomedicale.
I progetti presentati dalle imprese che operano nel settore delle costruzioni sono relativamente contenuti (57), ma si concentrano fra su costruzioni specializzate (42) che sembrano essere attivati dalle operazioni di recupero e smaltimento dei detriti prodotti dai cantieri della ricostruzione post-sisma.
Le imprese dei servizi interessate hanno complessivamente un fatturato di 1 miliardo e 360 milioni (26,8% del totale) e un numero di occupati pari a 4.992 (21.4% del totale). L’ammontare degli investimenti previsti ammonta a 141 milioni di euro, (il 36,2% del totale). In questo settore i progetti di finanziamento sono stati 478 (il 39,5% del totale): 223 imprese operano nei servizi distributivi (18,4% del totale); 130 progetti dalle aziende attive nei servizi alle imprese (10,8%); 37 progetti dalle imprese dei servizi collettivi sociali e sanitari (2,8% del totale ); 88 progetti dei servizi alla persona (7,3% del totale).
Fra i servizi distributivi, le imprese che hanno presentato la maggior parte dei progetti di investimento si concentrano nella distribuzione commerciale (201).
Progetti, investimenti e costi 
Gli investimenti previsti del totale delle imprese che hanno fatto richiesta di concessione di contributi sono prioritariamente orientati all’innovazione tecnologica dei prodotti e dei processi, compreso il miglioramento dell’efficienza energetica e ambientale e all’ampliamento della capacità produttiva. Più contenuti gli investimenti per nuove localizzazione produttive e la riqualificazione degli spazi dedicati alla produzione e/o commercializzazione.
Sotto il profilo dei piani di costo, le maggiori spese si concentrano nell’acquisto di macchine e attrezzature, nella riqualificazione e ampliamento di nuovi stabilimenti. Vengono poi l’acquisto di beni immobili e le spese per hardware e software, così quelle di consulenza e per arredi funzionali alle attività.
Per quanto riguarda gli orientamenti degli investimenti delle imprese che hanno fatto domanda di concessione di contributi, la trasformazione industriale è più propensa verso i mercati esteri e conseguentemente le prospettive di investimento risentono delle strategie  di consolidamento del vantaggio competitivo, in termini di innovazione di prodotto, di qualità e di fattori di costo (in particolare energetici), mentre le imprese di servizio e delle costruzioni che operano prevalentemente sul mercato interno sembrano nei loro orientamenti di investimento voler compensare la flessione della domanda interna con l’aspettativa di migliori prospettive indotti dall’attivazione degli investimenti e dei consumi dalla ricostruzione dell’area del sima.

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