Bologna – “Il Saharawi è un’area prioritaria dei nostri
interventi in materia di cooperazione decentrata e anche nel
2013 continueremo a sostenere i progetti in favore dei
profughi”. L’assessore regionale alle cooperazione decentrata
Donatella Bortolazzi ha ricevuto questa mattina il ministro
della salute pubblica Mohamed Lamin Daddi, giunto in Italia per
partecipare a una serie di incontri istituzionali dedicati al
progetto regionale sull’ “Incremento della disponibilità e
dell’uso razionale dei medicinali essenziali prodotti localmente
nei campi di rifugiati sahrawi in Algeria”. L’intervento
consiste nel sostegno al laboratorio di produzione farmaci di
Rabouni. Il laboratorio, unica esperienza produttiva nei campi
di rifugiati, è supportato dalla Regione Emilia-Romagna, fin dal
2002, attraverso diversi interventi, coordinati
dall'Associazione Jaima Sahrawi e dal Comune di Albinea, che
coinvolgono un'ampia rete: Ausl, associazioni, consultori,
ospedali privati, Enti locali, università e ong.
L’obiettivo
del progetto è, in particolare, quello di aumentare la
produzione di farmaci prodotti localmente, grazie all'invio di
materie prime e a personale adeguatamente formato, al fine di
integrare l'approvvigionamento di medicinali provenienti
attraverso gli aiuti internazionali che sono notevolmente
diminuiti a seguito della crisi economica che ha colpito i
principali Paesi donatori.
Il ministro, che ha voluto far arrivare il ringraziamento suo
e del popolo Saharawi a tutta la comunità emiliano-romagnola per
“la sincera cooperazione portata avanti in questi anni”, ha
sottolineato che si tratta di un “aiuto che ha un valore molto
alto perché dà soluzioni concrete alle emergenze, perché apre
alla possibilità di autosufficienza della popolazione e del suo
sviluppo dal punto di vista economico e sociale e perché tiene
aperta un’importante relazione umana di cooperazione e
solidarietà tra Sahrawi e Italia. Non siamo soli in esilio – ha
concluso – perché abbiamo degli amici molto vicini a noi”.
La cooperazione con il Saharawi “è per noi motivo di orgoglio
– ha detto l’assessore Bortolazzi parlando con il ministro –
perché dal semplice aiuto si è trasformato in qualcosa di più:
siete riusciti a far fruttare al meglio le risorse e a portare
avanti l’identità di un popolo che investe sul proprio futuro:
in salute, istruzione e opportunità, combattendo
l’integralismo”.
Dopo l'incontro con l'assessore regionale il ministro si
recherà a Ravenna e Modena.
Il progetto di sostegno del popolo saharawi
La cooperazione decentrata a favore dei profughi
saharawi in Algeria è, principalmente, rivolta al sostegno al
Sistema sanitario nazionale del Governo in esilio.
Gli interventi sono dedicati soprattutto al settore materno
infantile e riguardano: progetti nei Dispensari della Wilaya di
Smara (Provincia di Smara) realizzati dal Comune di Ravenna;
campagne di informazione e vaccinazione sulle epatiti messe in
campo dal Comune di Forlì; interventi in loco e a Modena sulle
calcolosi renali nei bambini; invio di farmaci pediatrici;
sostegno al laboratorio nazionale farmaceutico realizzato dal
Comune di Albinea e dall’Associazione Jaima Saharawi di Reggio
Emilia; screening sanitari sui bimbi saharawi accolti ogni anno
in regione da associazioni e comitati di cittadini.
Gli interventi di cooperazione decentrata riguardano il
trasferimento di competenze professionali a medici e operatori
sanitari saharawi, l’acquisto di attrezzature sanitarie, la
produzione in loco di farmaci, invio di farmaci pediatrici,
interventi di ristrutturazione delle strutture di base e la
formazione ai funzionari del Ministero della Salute.