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Sant'Agata Bolognese, domenica 10 novembre giornata di studio sull'archeologia. La Vicepresidente della Regione Simonetta Saliera: "una occasione per mostrare alla popolazione l'area archeologica recentemente rinvenuta, che rappresenta un vero successo della ricerca"

Bologna - «Riscoprire le proprie origini, anche le più lontane da noi è un modo per ricordare le proprie radici e confermare come la vita delle comunità non sia solo un susseguirsi di fatti momentanei, ma il frutto del lavoro di generazioni di persone».
Così Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, commenta la giornata di studio che si terrà domenica 10 novembre a Sant’Agata Bolognese all’interno della settima edizione di ‘Sbam! Sistema biblioteche archivi musei’, la rassegna organizzata dalla Provincia di Bologna - nell'ambito dei progetti di valorizzazione degli istituti culturali- che si propone di presentare ai cittadini la grande ricchezza e varietà del patrimonio e dell'offerta culturale del nostro territorio.
«Nel caso di Sant’Agata sarà l’occasione per mostrare alla popolazione quello che è un vero successo della ricerca archeologica. Uno scavo che – sottolinea la vicepresidente Saliera – ha riportato alla luce i primi segni della civiltà umana nel nostro territorio». All’appuntamento - ore 16 nei locali del Teatro Comune di Sant’Agata di via 2 Agosto 114 – interverranno, tra gli altri, oltre alla vicepresidente Saliera, il sindaco di Sant’Agata Daniela Occhiali, Filippo Maria Gambari (soprintendente per i Beni archeologici dell'Emilia-Romagna), Silvia Marvelli (direttore del Museo Archeologico ambientale di San Giovanni in Persiceto), Rodolfo Zambelli (presidente della Partecipanza Agraria di Sant'Agata Bolognese), Leonardo Setti (presidente di Agen. Ter). Al termine, l'archeologo Tiziano Trocchi, responsabile dello scavo, conduce la visita guidata ‘virtuale’ all'area archeologica recentemente rinvenuta in via Don Dossetti a Sant'Agata Bolognese.
La conferenza intende rendere noti al pubblico i primi risultati scaturiti dallo studio dei reperti rinvenuti nei mesi scorsi in un'area di proprietà della Partecipanza Agraria di Sant’Agata Bolognese, destinata a edilizia residenziale. Gli scavi hanno portato in luce un importante sito archeologico di età romana, restituendo un ampio settore di una villa rustica di prima e piena età imperiale (metà del I sec. a.C. - metà III sec. d.C.), perfettamente inserito nella centuriazione romana e vicinissimo a un importante corso d’acqua, oltre a materiali che documentano le molteplici attività quotidiane svolte in antico e a uno strepitoso pozzo per l'approvvigionamento idrico in cui sono stati recuperati centinaia di reperti. Da una prima analisi dei materiali rinvenuti nel pozzo, riteniamo sia stato costruito contemporaneamente all’edificio rustico di pertinenza (seconda metà del I sec. a.C. – I sec. d.C.) ma che sia poi stato utilizzato, oltre che per l'acqua, anche come intenzionale nascondiglio di oggetti in frangenti di instabilità politica che sembrano protrarsi fino all’età tardoantica (VI-VII sec. d.C.).

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